Mi salva sempre da me stesso
Il nostro caro Angelo
Trovata! Sì, finalmente ho trovato la casa dei miei sogni. Ha tutto, una zona residenziale tranquilla, vicino al centro, ben servita e poi ha ciò che più desidero: un terrazzo grandissimo. È ovviamente all’ultimo piano e ha la dimensione giusta per la mia famiglia, ci potemmo stare tutti benissimo e io non avrei più nessuna voglia di andare via per i weekend.
Già mi immagino mentre coltivo piante ornamentali ma anche da frutto, e nella parte più nascosta ci potrò fare un piccolo orto. Mangiare i frutti della mia piccola terra sarebbe una gran soddisfazione.
Per cui tutto bene, la ricerca è finita il sogno si avvera. Ma è proprio vero, è tutto a posto, si può procedere? Forse.
Cosa manca, quale ostacolo si frappone tra me e il sogno? Ma è semplice: i soldi!
Ma perché, poi, in fondo quelli sono sempre la cosa più facile da trovare. Sono una persona di un certo livello, posso avere credito per cui devo solamente spremermi le meningi e la fantasia e tutto si risolverà .
Così incomincio a dividere la mente tra molti progetti su come organizzerò questa casa, poi però mi calo nella realtà e penso a come metterò insieme la cifra necessaria all’acquisto che naturalmente non è affatto bassa, anzi è molto alta. Ma sono convinto che che questa sia l’occasione della vita e così tra fantasie e sogni tra elucubrazioni e conti vado avanti nel progetto. Sono come accecato dal desiderio di realizzare un obiettivo cui tengo talmente che non vedo le difficoltà , loro sì obiettive. Ma penso che le difficoltà possano essere superate con la razionalità e la pianificazione, cioè con i metodi classici che utilizzo nel mio lavoro.
Vado avanti, coinvolgo la famiglia, porto moglie e figli a vedere l’alloggio dei miei sogni e sono talmente convinto di ciò che faccio che convinco anche loro che pure qualche timida obiezione la fanno. Ma io sono il capo, quello che decide e poi sono anche quello che maneggia i quattrini per cui mi lasciano fiduciosamente fare.
Comincio a fare piani finanziari piuttosto velleitari. Penso di vendere questo, naturalmente entro una data certa, quest’altro anche lui entro data certa, di farmi anticipare il tfr, mio e quello di mia moglie, di accendere un mutuo ovviamente importante, di chiedere un prestito a mio suocero e così via ciecamente verso la rovina mia e della mia famiglia. Ma non me ne rendo conto perché il mio progetto è più forte della ragione, la mia ambizione più dell’intelligenza.
Però non che manchino i dubbi, anzi, non sono del tutto stupido, per cui mi confido e mi confronto con gli amici che mi danno il loro parere anche se poi, alla fine, resto solo a prendere le mie decisioni. In un momento di dubbi diventati quasi angosce ne parlo con il caro e saggio amico Giovanni che a fronte dei miei timori mi dice «se avrai fede la Divina Provvidenza alias il tuo angelo custode interverrà , e tutto si aggiusterà ».
Non so se ciò sia teologicamente giusto, ma io ci credo e il seguito della storia dimostra che era vero. Infatti, sordo e cieco di fronte a tutto nella mia supponenza, mi trovo con il mediatore per concludere l’affare. I presupposti finanziari sono scarsi ma la voglia è tanta, nulla mi ferma.
Ci incontriamo nel mio ufficio nel tardo pomeriggio e io sono ovviamente munito di libretto degli assegni, pronto alla bisogna. Avevo chiesto alla mia notaia, come di consueto, di verificare se ci fossero delle difficoltà di tipo burocratico/catastale e simili che non erano emerse, ma mentre stavo consegnando al mediatore il primo assegno mi telefona Emanuela (la notaia) e mi dice che proprio quel giorno era stata depositata in tribunale una citazione a carico del venditore perché non aveva ottemperato ai suoi impegni nei confronti di un altro acquirente; in poche parole aveva venduto l’alloggio a due compratori e io ero il secondo!
Colpo al cuore e all’orgoglio, momento di sbandamento, la testa gira e la vista si annebbia ma riesco ugualmente a sfilare l’assegno dalle mani del mediatore che peraltro sembra cadere anche lui dalle nuvole. Poi ho capito cosa era veramente successo: il mio angelo custode mi aveva salvato da me stesso impedendomi di rovinare me e i miei cari.
Da allora ho imparato a capire quanto mi abbia sempre aiutato ma ora so anche distinguere i momenti in cui interviene: sempre, quando io mi perdo per la mia stoltezza, supponenza.
E superbia.
EMANUELE
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